Key Performance Indicators
L’attuale andamento economico sta spingendo la maggior parte delle aziende italiane a sfruttare nel miglior modo possibile le contenute risorse economiche a disposizione. Questo vuole dire che per la maggior parte delle volte le scelte strategiche delle aziende italiane vengono fatte “a sensazione” più che supportate da un vero e proprio processo di misurazione.
Le aziende dovrebbero inziare a sfruttare realmente i Key Performance Indicators o KPI, che sono numeri e non sensazioni disponibili nelle aziende grazie al grande sviluppo informatico degli ultimi anni.
Questi sono strumenti, o meglio numeri, per consultare ed analizzare le prestazioni aziendali indirizzando le scelte strategiche ed operative delle aziende in una direzione di reale competitività tralasciando a volte pericolosi salti nel buoi, come si diceva parlando di “sensazioni”.
Questi KPI saranno tanto più efficaci se l’azienda riuscirà a legarli con gli indicatori di singoli processi operativi chiamati Key Active Indicators o KAI, che sono basati sulla relazione del singolo processo che analizza la causa e l’effetto di un processo operativo, appunto.
Al momento gli unici macro KPI a disposizioni delle aziende, o meglio, i KPI che le aziende vogliono leggere sono il fatturato, il profitto, già più rari sono i numeri relativi alle unità prodotte per cicli produttivi ed il tempo impiegato per eseguire un lavoro o una prestazione.
E’ tempo che le aziende per rientrare nella competitività europea si affidino ai numeri e soprattutto che questi numeri siano in grado di essere letti correttamente.
Gli indicatori da tenere in considerazione, quindi, sono i seguenti:
- KPI che hanno lo scopo di mostrare in maniera piuttosto rapida, veloce ed efficace l’andamento dell’azienda. Si tratta di numeri tratti a consuntivo delle attività svolte. Sono la rappresentazione di quanto un’azienda stia rispettando, a livello MACRO, gli obiettivi tracciati oppure i risultati che l’azienda stessa pensava di poter arrivare a raggiungere.
- KAI che sono indicatori basati sull’operatività giornaliera più che sul risultato vero e proprio, percio’ significativi della realtà quotidiana che l’azienda vive.
Entrambe le tipologie di indicatori sono legate alle relazioni di causa-effetto.
Migliorare i KAI vuole dire andare a modificare almeno un paio se non tre KPI, che sono indicatori di alto livello. In questo modo i miglioramenti saranno evidenti e a portata di mano, vale a dire “tangibili” per l’azienda. Si potranno avere obiettivi coerenti con gli obiettivi aziendali e migliorabili anche solo per singolo processo.
Saranno obiettivi che potranno essere in grado di influenzare le performance future in modo reale e positivo.
Saranno a portata di mano degli operatori e potranno essere migliorati dagli operatori stessi perché si interfacceranno con l’operatività giornaliera.
Ovviamente KPI e KAI devono essere immaginati, pensati scientificamente e costruiti dall’azienda, se possibile, sfruttando anche indicatori già misurati in precedenza.
E’ necessario definire quali sono i processi vitali per l’azienda che devono essere misurati, e quali sono i processi secondari che comunque l’azienda ha intenzione di misurare perché interessanti per eventuali sviluppi futuri. In questo modo, definendo indicatori a “priori”, l’azienda evita di focalizzare le proprie misurazioni su processi non interessanti.
Nel modo sopra indicato, cioè definire a priori i KPI, si scoprono alcune situazioni molto interessanti, ad esempio quelle contenute in alcune attività alle quali l’azienda dedica molto tempo mentre per il cliente potrebbero risultare determinanti.
Quindi è fondamentale definire gli indicatori che siano coerenti con il business aziendale e che rispecchino la visione/missione dell’azienda. Per esempio, parlando di aziende di trasporto, inserire degli indicatori che tengano conto dei tempi di consegna e il numero di consegne rispettate secondo il contratto.
Per riassumere, definire gli indicatori di azione aziendale (KAI) significa “mappare” le attività singole in quanto i KAI sono indicatori molto semplici e diretti che aiutano l’azienda a capire il meccanismo operativo che puo’ essere condiviso facilmente con gli operatori, i quali diventano così reale parte attiva, cosa non possibile con i KPI.